peekaboo-2023

[vc_row type=”in_container” full_screen_row_position=”middle” column_margin=”default” column_direction=”default” column_direction_tablet=”default” column_direction_phone=”default” scene_position=”center” text_color=”dark” text_align=”left” row_border_radius=”none” row_border_radius_applies=”bg” overflow=”visible” overlay_strength=”0.3″ gradient_direction=”left_to_right” shape_divider_position=”bottom” bg_image_animation=”none” shape_type=””][vc_column column_padding=”no-extra-padding” column_padding_tablet=”inherit” column_padding_phone=”inherit” column_padding_position=”all” column_element_direction_desktop=”default” column_element_spacing=”default” desktop_text_alignment=”default” tablet_text_alignment=”default” phone_text_alignment=”default” background_color_opacity=”1″ background_hover_color_opacity=”1″ column_backdrop_filter=”none” column_shadow=”none” column_border_radius=”none” column_link_target=”_self” column_position=”default” gradient_direction=”left_to_right” overlay_strength=”0.3″ width=”1/1″ tablet_width_inherit=”default” animation_type=”default” bg_image_animation=”none” border_type=”simple” column_border_width=”none” column_border_style=”solid”][nectar_gradient_text heading_tag=”h2″ color=”extra-color-gradient-2″ gradient_direction=”diagonal” text=”Perché dovremmo parlare più di azienda che di startup. E perché è importante parlare di startup in azienda.”][nectar_animated_title heading_tag=”h6″ style=”hinge-drop” color=”Extra-Color-2″ text=”Tempo di lettura: 3 min”][/vc_column][/vc_row][vc_row type=”in_container” full_screen_row_position=”middle” column_margin=”default” column_direction=”default” column_direction_tablet=”default” column_direction_phone=”default” scene_position=”center” text_color=”dark” text_align=”left” row_border_radius=”none” row_border_radius_applies=”bg” overflow=”visible” id=”what-is-canva” overlay_strength=”0.3″ gradient_direction=”left_to_right” shape_divider_position=”bottom” bg_image_animation=”none” shape_type=””][vc_column column_padding=”no-extra-padding” column_padding_tablet=”inherit” column_padding_phone=”inherit” column_padding_position=”all” column_element_direction_desktop=”default” column_element_spacing=”default” desktop_text_alignment=”default” tablet_text_alignment=”default” phone_text_alignment=”default” background_color_opacity=”1″ background_hover_color_opacity=”1″ column_backdrop_filter=”none” column_shadow=”none” column_border_radius=”none” column_link_target=”_self” column_position=”default” gradient_direction=”left_to_right” overlay_strength=”0.3″ width=”1/1″ tablet_width_inherit=”default” animation_type=”default” bg_image_animation=”none” border_type=”simple” column_border_width=”none” column_border_style=”solid”][vc_column_text]Startup è una delle parole più in voga del momento.

Oggi, se non hai una startup o non collabori con una startup, non sei nessuno. Ma oltre all’effetto moda, nato da Apple e dal mito delle “Garage Company”, l’accezione che ha assunto negli ultimi tempi il termine “startup” (ovvero di azienda innovativa, spesso anche erroneamente sinonimo di digital o di app) rischia di generare un fraintendimento pericoloso.

La startup non è un’azienda, ma una fase aziendale. Wikipedia definisce infatti startup

“la fase iniziale per l’avvio di una nuova impresa, cioè quel periodo nel quale un’organizzazione cerca di rendere profittevole un’idea attraverso processi ripetibili e scalabili”

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Perché allora si parla tanto di “startup”?

Negli ultimi 10 anni le imprese giovani (fino a 5 anni di vita) pur impiegando soltanto il 20% dell’occupazione complessiva, hanno generato il 50% dei nuovi posti di lavoro.

Oltre all’aspetto puramente macro-economico e al già citato mito delle “Garage Company”, il boom mondiale delle startup è stato favorito dallo sviluppo di internet e dalla democratizzazione dell’accesso al web (sia in termini di costi, sia di strumenti).

Tali fattori hanno spinto giovani di tutto il mondo a provare sempre più a ricercare il successo, tramite la libera iniziativa imprenditoriale, soprattutto in quegli ecosistemi maggiormente favorevoli all’innovazione.[/vc_column_text][image_with_animation image_url=”12351″ image_size=”full” animation_type=”entrance” animation=”Fade In” animation_easing=”default” animation_movement_type=”transform_y” hover_animation=”none” alignment=”” border_radius=”none” box_shadow=”none” image_loading=”default” max_width=”100%” max_width_mobile=”default”][vc_column_text]In Italia l’ecosistema in grado di favorire l’innovazione non è ancora sufficientemente sviluppato e, in ogni caso, non è neanche lontanamente all’altezza dei migliori del mondo.

Per questo lo sviluppo delle startup innovative è dovuto, oltre che ad un naturale effetto moda, alla rottura del paradigma università-lavoro che impedisce a giovani talenti formati di realizzarsi personalmente e professionalmente.

Precarietà per precarietà, molto meglio seguire un sogno attraverso la fondazione di una propria azienda.

Eppure, nonostante il talento e l’entusiasmo di tanti giovani, l’esperienza che ci portiamo a casa dal contatto quotidiano con centinaia di neo-imprenditori è che per molti l’approccio con l’avvio di un’azienda è più un gioco, una moda, che non una missione di vita.

Sia chiaro, è bello vedere ragazzi formati e competenti, che provano a dimostrare il proprio valore e dire la loro per realizzarsi all’interno di un sistema economico che non riesce a canalizzare le loro ambizioni. C’è entusiasmo, competenza, ma spesso mancano vision, leadership e quel pizzico di pragmatismo che differenzia l’imprenditore dal manager.[/vc_column_text][vc_column_text]

Per far si che l’Italia ricominci a correre, abbiamo bisogno di aziende, non solo di startup

Sebbene la burocrazia e le istituzioni camminino come lumache in un mondo dove i competitor (gli altri sistemi Paese) vanno alla velocità della luce, abbiamo comunque un capitale umano creativo, preparato ed “affamato” da far invidia a tutto il mondo.

Ma come fare in modo che tale capitale umano generi valore in Italia?

Ci sono alcuni punti di attenzione, sui quali vale la pena riflettere:

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E soprattutto abbiamo bisogno di più startup in azienda

Spirito di iniziativa, leadership e innovazione sono spesso frenate da aziende troppo gerarchizzate, senza opportuni sistemi incentivanti e con procedure e processi che forzano le persone a rimanere nella “comfort zone” delle attività quotidiane.

In questo senso, la struttura snella e la creatività tipica di un’azienda in fase di startup dovrebbe essere applicata, valorizzata e mantenuta dalle aziende consolidate.

Ciò consentirebbe il permanere o il riappropriarsi di una cultura più propensa all’innovazione.

Per raggiungere tale obiettivo bisognerebbe:

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