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Cancellata una delle principali agevolazioni per le Startup Innovative. Da domani tornerà ad essere necessario il Notaio per costituire una startup.

Tempo di lettura: 3 min

Giornata triste per il mondo delle startup, dell’innovazione e dell’imprenditoria italiana in generale.

Da oggi infatti chiunque vorrà costituire una startup innovativa non potrà più beneficiare di uno dei principali vantaggi che, in questi anni, ha permesso a tanti giovani di avviare in maniera più snella e meno onerosa la propria iniziativa imprenditoriale: la costituzione online della Società, senza la necessità di passare per le mani di un Notaio e di costosi consulenti.

Stop alla Costituzione Online: si torna alle vecchie regole

Si torna quindi alle vecchie, anacronistiche regole: le stesse previste per la costituzione di una Srl ordinaria. Pertanto sarà necessario redigere un atto pubblico di fronte ad un Notaio, con tutti i costi che questo può comportare.

E, con buona pace di tutti, con un dispendio di denaro ed energie che va a gravare sul, già ridotto all’osso, budget di chi prova, nonostante le difficoltà e l’ambiente non certo vantaggioso o favorevole, ad avviare una nuova attività e a creare ricchezza e nuovi posti di lavoro.

Non parliamo di “4 nerd in ciabatte”: l’ecosistema delle startup in Italia è in continua crescita e, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, oggi sono circa 12.000 le startup in Italia, che danno lavoro ad oltre 70 mila giovani e producono ricavi per oltre 1,4 miliardi di euro, reinvestendone la quasi totalità in ricerca e sviluppo e in creazione di nuovi posti di lavoro.

La sentenza del Consiglio di Stato

Questa mattina la Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha pronunciato la sentenza riguardo il ricorso presentato dal Consiglio Nazionale del Notariato, il quale ha sollevato una serie di questioni circa la legittimità del procedimento semplificato che ha permesso finora di poter avviare una startup innovativa senza la necessità di rivolgersi ad un Notaio e avviare l’iter burocratico classico, che può costare anche oltre 1500 euro.

Uno dei capisaldi del ricorso presentato dai Notai riguarda un vuoto legislativo e procedurale che si viene a creare quando una startup perde i requisiti per essere considerata “startup innovativa” e, quindi, si trasforma automaticamente in una srl ordinaria. In questo caso ciò che succede è che una srl “startup”, costituita senza la validazione del Notaio, diventa una srl normale, di quelle che invece richiedono il Notaio per la costituzione.

Questo, in definitiva, può comportare dei problemi per la mancanza di garanzie (burocratiche, se non altro) e può essere un modo di aggirare la procedura di costituzione ordinaria, attraverso la creazione di una finta startup che in breve tempo finisce per trasformarsi in una srl vera e propria, in barba al Notaio e alla procedura ordinaria.

Ed è per questo motivo che, in mancanza di una procedura meglio strutturata, il Consiglio di Stato ha ribaltato la precedente sentenza del TAR ed ha dato ragione al Consiglio Nazionale del Notariato.

Risultato: da ora fino a che qualcuno non si prenderà la briga di rifare la Legge, creare una nuova e meglio definita procedura, portarla all’attenzione del Parlamento, votarla e così via (e capite bene che non siamo nel Paese più furbo del mondo, da questo punto di vista), non si potrà più costituire online una startup, ma si dovrà tornare a farlo dal Notaio, proprio come per una Srl normale.

E, come sempre, chi ne farà le spese saranno proprio quei tanti giovani e intraprendenti imprenditori che, nonostante tutto, ancora coltivano il sogno di fare impresa e, soprattutto, di farla in Italia.

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