Cos'è il processo di Design Thinking e come si progetta la User Experience di un prodotto.
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Siamo giunti finalmente alla fase di validazione, il nostro prodotto è stato validato e siamo quindi pronti per lanciarlo sul mercato. Anzi no… occorre prima superare una fase importante: il design thinking.
Il prodotto validato va “disegnato” in modo da matchare i bisogni del cliente target e aumentare il customer value.
Design Thinking: un percorso non lineare
Il cammino per arrivare a lanciare il prodotto sul mercato è tutt’altro che lineare e di questo ci siamo accorti già in fase di validazione.
Anche durante il design thinking non possiamo pensare che tutto proceda in maniera semplice e fluida. Dobbiamo continuare ad interrogarci, a provare e riprovare e a studiare attentamente i bisogni del cliente e le soluzioni che lo soddisferebbero.
I ruoli chiave nel processo di Design Thinking
E’ importante, prima di iniziare, chiarire molto bene e dividere i ruoli all’interno del team! Vediamo insieme quali sono le figure professionali più importanti:
- lo UX Designer si occupa dell’interazione del prodotto attraverso wireframe, di effettuare dei test di controllo sulla usabilità e convenienza del prodotto e di definire le linee guida del design.
- lo UI Designer sceglie i componenti quali testi, bottoni, barre, etc., rispettando i punti cardine definiti dallo UX.
- l’Interaction Designer studia i “flussi” all’interno dell’app per capire le interazioni tra prodotto e utente.
- il Product Designer ha il compito di pensare a nuove tecnologie e nuove modalità per creare prodotti innovativi che risolvano i problemi riscontrati in questa fase.
Possiamo riassumere l’operato dello UX Designer in 5 passi con il cosiddetto modello delle 5 S:
- Strategia: interviste, analisi del mercato app e dei competitors.
- Scopo: obiettivo e conseguente tipologia di app da sviluppare.
- Struttura: funzionamento dell’app.
- Scheletro: studio dell’interazione con l’utente.
- Superficie: grafica e realizzazione finale.
Ma fai attenzione: la User Experience Design non si compie una sola volta, va ripetuta e verificata costantemente.
Il design di un’app
Per il design di un’applicazione occorre anzitutto sapersi guardare attorno e non “fissarsi” sulle proprie idee.
Prendendo come esempio prodotti eccellenti e piattaforme esistenti da tempo non sbaglieremo certamente! L’usabilità dell’app è la base per interfacciarci con l’utente nel modo migliore. Occorre massimizzare l’efficacia, soddisfando i bisogni del cliente, pur minimizzando i costi.
Altro principio fondamentale è quello che possiamo definire la “fluenza”, o meglio la facilità di comprensione. I contenuti dell’app devono essere assimilabili in maniera elementare e comoda per l’utente a cui ci rivolgiamo.
Attenzione all’amore!
Spesso può accadere di innamorarsi della propria app e dei principi con i quali è stata progettata inizialmente. Questo può essere tremendamente dannoso! Dobbiamo trattare e considerare il prodotto in modo scientifico, ricordandoci sempre che la priorità è la soddisfazione del cliente.
Pre-totipo, Pro-totipo e MVP
Il pretotipo è cosi detto perché è il prototipo realizzato prima della fase di sviluppo ed ha dunque funzione di simulazione e test ancora più provvisoria. Esso serve a validare la user experience e l’usabilità del prodotto.
L’MVP (Minimum Viable Product), invece, indica lo stadio minimo di sviluppo per cui il prodotto può essere testato e introdotto in fase di prova sul mercato. Questa versione potrà essere ben diversa dall’esperienza finale in quanto ci permette semplicemente di validare la value proposition.
Soltanto dopo aver generato sufficienti lead e aver validato la tua idea possiamo passare al design thinking.